That Boy by Jillian Dodd

That Boy by Jillian Dodd

autore:Jillian Dodd [Dodd, Jillian]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: That Boy Series - vol. 1
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2016-03-21T04:00:00+00:00


Vado nella sala comune sbattendo i piedi, infuriata, mi siedo e sospiro forte. Ho Ricky Leeman alle calcagna. Si siede accanto a me, mi mette un braccio intorno alle spalle e dice: «Dio, che stronzo. Stai bene?»

«Sì, ora mi riprendo. Secondo te al supplente è piaciuta la mia fetta di vita?»

«Be’, ha sganciato una parolaccia davanti a tutta la classe, quindi credo proprio di no. Non credo che lo rivedremo».

«Ho apprezzato il tuo intervento in classe. Be’, senza offesa, ma perché adesso sei così gentile con me?»

«Sai, mi è dispiaciuto moltissimo per ciò che è successo ai tuoi genitori. Diciamo che in questo periodo ho il compito di badare a te».

«Badare a me?».

Non mi piace per niente.

«Sì, ecco, insomma sono l’unico ragazzo al corso di letteratura inglese, ma mi sarei offerto comunque volontario».

«Di cosa diavolo stai parlando?»

«Ehm… devo concludere che non sai niente della riunione, vero?». Fa una smorfia.

«Evidentemente no. Illuminami, per favore».

«Forse non dovrei rivelartelo», esclama, improvvisamente nervoso. «Sai che ti dico? Credo che andrò a chiamare Phillip. Ecco cosa farò. Tu rimani qui».

Ricky si alza e in quel momento scorgiamo Phillip nel corridoio, che ci viene incontro.

Accelera il passo. «Shelby è venuta da me e mi ha fatto uscire dall’aula studio. Che ci fate qui? State bene? Vuoi che ti porti a casa?».

Dato che è più facile essere incazzata che triste, gli chiedo, sconcertata: «No, Phillip, mi preme sapere cosa sta succedendo».

Ricky mi tocca il braccio. «Senti, devo andare. Mi dispiace per i tuoi».

Codardo.

«Grazie, Ricky. Ho apprezzato molto quello che hai fatto».

Mi rivolgo al mio amico. «Phillip? Ti ho fatto una domanda».

«Non è niente di speciale, né un segreto. Stavamo semplicemente cercando di non parlarne troppo perché Danny sapeva che avresti reagito così, visto che sei cocciuta e hai la testa dura».

«Danny?», scuoto la testa, cercando di capire. «Cosa c’entra Danny con tutto questo?»

«Ha fatto una specie di riunione con la squadra di football».

«La squadra di football? Perché?»

«Be’, non con tutti… Più che altro, c’erano quelli dell’ultimo anno e alcuni di terza, insieme all’allenatore e a Mazer».

Non ci posso credere.

«Perché?»

«Subito dopo il funerale, lui sarebbe dovuto rientrare a Lincoln. Gli sembrava di abbandonarti ed era in pensiero per il tuo rientro a scuola. Voleva solo assicurarsi che tu stessi bene e che avessi qualcuno pronto ad aiutarti, in caso di bisogno».

Una parte di me vuole fare una scenata, urlando “So badare a me stessa”, ma l’altra si sente grata e amata. È stato un gesto dolcissimo da parte di Danny. La mia vita è stata così questo fine settimana: montagne russe di emozioni. Ogni emozione è una medaglia con due facce. Però preferivo quando pensavo di avere sempre ragione.

«Sai che ti dico, Phillip? Me ne voglio andare da qui. Ci vediamo dopo a casa. Non sarei dovuta venire oggi. E sono stata fortunata: non mi sono imbattuta in Jake».

«Sì, forse anche in questo c’è lo zampino di Danny».

Inarco un sopracciglio.

«Va bene». Alza gli occhi al cielo. «Ha invitato Jake alla riunione e gli ha detto senza mezzi termini di lasciarti in pace.



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